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Intervento del Vicepresidente del Consiglio di Bolzano Angelo Gennaccaro
Care amiche e cari amici del Centro di Tutela dei Diritti del Malato!
“La cosa più importante è la salute”.
Non sapete quante volte l’ho sentito dire dai miei genitori, dai miei zii e, quando ero piccolo, dai miei nonni, e sono sicuro di non essere l’unico.
La salute e la cura delle persone sono valori fondamentali, per questo il sistema sanitario pubblico rappresenta un pilastro della nostra società.
È compito della politica e, quindi, dell’Azienda sanitaria, garantire la tutela della salute e soddisfare i bisogni sanitari dei cittadini, fornendo servizi di terapia, prevenzione, riabilitazione e assistenza.
Si tratta di un compito tutt’altro che semplice, messo alla prova da problematiche imponenti: in primis, la carenza di figure professionali e poi i vincoli di finanza pubblica.
Nel quadro attuale, i costi per la sanità aumentano e la società invecchia progressivamente. Secondo l’Istituto provinciale di statistica (ASTAT), negli anni Settanta la popolazione altoatesina aveva in media una speranza di vita di circa 70 anni, mentre ora la media è abbondantemente sopra gli 80 anni e per le donne si avvicina ai 90 anni. Una vita generalmente più longeva implica anche un aumento di anziani che hanno bisogno di cure.
Dal punto di vista demografico, invece, il saldo naturale è in calo. Questo significa che negli ultimi anni i decessi superano le nascite. Inoltre, gli over 60 sono molti di più dei giovani. Tra il 2002 e il 2022 l’età media degli altoatesini è aumentata di 4 anni, passando da 39,5 a 43,5 anni.
Cosa implica questo dato?
Che a mantenere in piedi il sistema sanitario, oltre che quello pensionistico, sono sempre meno persone.
La salvaguardia del nostro sistema sanitario è possibile solo attraverso un gioco di squadra: c’è bisogno di un patto intergenerazionale tra giovani e anziani, che coinvolga la società nel suo complesso.
È fondamentale potenziare il lavoro di rete, a partire dai medici di base, dai pediatri, passando per ospedali, case di cura e farmacie, ottimizzando ogni nodo della rete affinché i pazienti possano essere assistiti a 360 gradi, senza duplicazioni e dispendio di risorse.
Per rispondere all’andamento demografico e all’invecchiamento crescente della popolazione, è fondamentale potenziare l’assistenza di base per passare dall’ospedale al territorio, e per questo l’impegno dev’essere duplice.
Da un lato, la politica ha precise responsabilità: nell’immediato, deve porre le condizioni per erogare servizi sanitari di qualità a tutti i cittadini, garantendo però la sostenibilità del sistema a favore delle future generazioni. Ad esempio, attraverso i fondi del PNRR è stata programmata la costruzione di 10 case di comunità e di 3 ospedali comunitari.
Dall’altro lato, i cittadini hanno un ruolo fondamentale per la sostenibilità del sistema. Ciascuno di noi deve usufruire in modo corretto e responsabile dei servizi del sistema sanitario. Un esempio fra tutti è rappresentato dagli accessi al pronto soccorso, che in alcuni casi vengono effettuati anche al di fuori di situazioni di effettiva urgenza.
Sono profondamente convinto che tutti noi dobbiamo contribuire al funzionamento del sistema: solo con il gioco di squadra possiamo vincere. Solo così riusciremo tutti insieme a garantire i diritti dei malati e ad aiutare chi ha più bisogno.
Un caro saluto a tutto il direttivo, i soci, gli amici e simpatizzanti del Centro di Tutela dei Diritti del Malato, ed un grande grazie a tutti i volontari per l’instancabile lavoro a favore della popolazione dell’Alto Adige.
“La cosa più importante è la salute”.
Non sapete quante volte l’ho sentito dire dai miei genitori, dai miei zii e, quando ero piccolo, dai miei nonni, e sono sicuro di non essere l’unico.
La salute e la cura delle persone sono valori fondamentali, per questo il sistema sanitario pubblico rappresenta un pilastro della nostra società.
È compito della politica e, quindi, dell’Azienda sanitaria, garantire la tutela della salute e soddisfare i bisogni sanitari dei cittadini, fornendo servizi di terapia, prevenzione, riabilitazione e assistenza.
Si tratta di un compito tutt’altro che semplice, messo alla prova da problematiche imponenti: in primis, la carenza di figure professionali e poi i vincoli di finanza pubblica.
Nel quadro attuale, i costi per la sanità aumentano e la società invecchia progressivamente. Secondo l’Istituto provinciale di statistica (ASTAT), negli anni Settanta la popolazione altoatesina aveva in media una speranza di vita di circa 70 anni, mentre ora la media è abbondantemente sopra gli 80 anni e per le donne si avvicina ai 90 anni. Una vita generalmente più longeva implica anche un aumento di anziani che hanno bisogno di cure.
Dal punto di vista demografico, invece, il saldo naturale è in calo. Questo significa che negli ultimi anni i decessi superano le nascite. Inoltre, gli over 60 sono molti di più dei giovani. Tra il 2002 e il 2022 l’età media degli altoatesini è aumentata di 4 anni, passando da 39,5 a 43,5 anni.
Cosa implica questo dato?
Che a mantenere in piedi il sistema sanitario, oltre che quello pensionistico, sono sempre meno persone.
La salvaguardia del nostro sistema sanitario è possibile solo attraverso un gioco di squadra: c’è bisogno di un patto intergenerazionale tra giovani e anziani, che coinvolga la società nel suo complesso.
È fondamentale potenziare il lavoro di rete, a partire dai medici di base, dai pediatri, passando per ospedali, case di cura e farmacie, ottimizzando ogni nodo della rete affinché i pazienti possano essere assistiti a 360 gradi, senza duplicazioni e dispendio di risorse.
Per rispondere all’andamento demografico e all’invecchiamento crescente della popolazione, è fondamentale potenziare l’assistenza di base per passare dall’ospedale al territorio, e per questo l’impegno dev’essere duplice.
Da un lato, la politica ha precise responsabilità: nell’immediato, deve porre le condizioni per erogare servizi sanitari di qualità a tutti i cittadini, garantendo però la sostenibilità del sistema a favore delle future generazioni. Ad esempio, attraverso i fondi del PNRR è stata programmata la costruzione di 10 case di comunità e di 3 ospedali comunitari.
Dall’altro lato, i cittadini hanno un ruolo fondamentale per la sostenibilità del sistema. Ciascuno di noi deve usufruire in modo corretto e responsabile dei servizi del sistema sanitario. Un esempio fra tutti è rappresentato dagli accessi al pronto soccorso, che in alcuni casi vengono effettuati anche al di fuori di situazioni di effettiva urgenza.
Sono profondamente convinto che tutti noi dobbiamo contribuire al funzionamento del sistema: solo con il gioco di squadra possiamo vincere. Solo così riusciremo tutti insieme a garantire i diritti dei malati e ad aiutare chi ha più bisogno.
Un caro saluto a tutto il direttivo, i soci, gli amici e simpatizzanti del Centro di Tutela dei Diritti del Malato, ed un grande grazie a tutti i volontari per l’instancabile lavoro a favore della popolazione dell’Alto Adige.