«Vivere meglio da malati cronici? Si può!»
Luigi è un uomo solare e molto socievole. Lui, originario del Salento, ama il verde dei boschi tanto quanto le dorate spiagge della sua terra, dove il sentore del mare lo puoi avvertire chiaramente nella calda brezza d’estate, che spira sui campi e fa danzare i rami nodosi degli ulivi: «Tra le montagne dell’Alto Adige, così come tra i miei uliveti, trovo pace e serenità», spiega Sciurti, sposato con la sig.ra Benvenuta, maestra della scuola primaria, e orgoglioso papà di Eleonora e Sofia. Si definisce un appassionato della lettura e delle passeggiate: «Coltivo da sempre il desiderio di imparare cose nuove. Per questo motivo, leggo di tutto e, più che film e serie tv, mi piace guardare i documentari».
Il “camminatore”
Le escursioni nella natura, alle quali partecipa insieme ad un gruppo organizzato di persone, sono diventate un’amabile abitudine: «Ormai siamo arrivati a un centinaio di camminatrici e camminatori. Abitualmente, però, siamo in 35-40 a ritrovarci il giovedì mattina per andare a esplorare le montagne dell’Alto Adige, utilizzando per lo più mezzi pubblici per spostarci. Mi piace stare con gli altri, non ho mai avuto problemi con nessuno, anzi… cerco sempre di fare gruppo», racconta.
Quando era militare, Luigi ha partecipato ad alcune missioni all’estero, delle quali ha tratto grandi insegnamenti: «Da queste esperienze, mi porto dietro tantissimo. Ho imparato ad essere molto resiliente perché, durante le missioni all’estero, si vive spesso in condizioni limite. Non ci sono mai momenti morti e, all’interno di un compound, è molto difficile ritagliarsi spazio per se stessi. Volente o nolente, devi imparare a convivere con tutti».
La malattia e l’esempio materno
La vita di Luigi scorre serena, nonostante il suo scomodo compagno di viaggio: «Ho saputo di avere il diabete circa 15 anni fa durante un controllo di routine per l’efficienza fisica. All’epoca, infatti, ero ancora nell’esercito. Io che sono sempre stato e sono tuttora un goloso, ho dovuto imparare a tenere sotto controllo l’alimentazione, specie il consumo di dolciumi, per i quali ho una predilezione – rivela –. Nonostante non possa far piacere scoprire di avere il diabete, per me non è stato uno shock. Infatti, conoscevo già questa malattia perché ne era affetta mia madre. Lei, tutto sommato, stava bene e ha vissuto serenamente la sua condizione, facendo solo attenzione alla dieta e a non sforzarsi troppo. In un certo senso, il suo esempio mi è stato di conforto».
La fiducia nei medici
Naturalmente, oltre a un cambio radicale nello stile di vita, fare i conti con il diabete ha comportato anche l’inizio dei controlli e delle terapie: «Il Dott. Francesco Rizza, all’epoca Primario del Laboratorio centrale di Patologia clinica dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige, è stato molto bravo. Mi rivolsi immediatamente a lui quando scoprii i valori sballati del mio sangue. Dopo avermi spiegato tutto rispetto al diabete, mi disse di non preoccuparmi poiché, modificando il mio comportamento alimentare e praticando regolarmente attività fisica, avrei potuto tenere sotto controllo, per quanto possibile, l’evoluzione della malattia».
Un ruolo importante nella tutela della salute di Luigi lo ha svolto anche Alessandra Gallana, medico di Medicina generale a Bolzano: «Lei mi ha mostrato un grafico del consumo dello zucchero da parte degli esseri umani. Inutile dire che, con il trascorrere dei secoli, la curva si è impennata drammaticamente. È stata lei a fornirmi preziosi consigli e a sottolinearmi una volta in più l’importanza di fare particolare attenzione al consumo di zuccheri che, ad esempio, sono presenti in grandi quantità anche nella pasta».
Luigi si dice molto grato e soddisfatto dell’assistenza che ha ricevuto nel corso degli anni dalle professionalità dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige che lo hanno seguito e tuttora lo seguono: «Faccio una visita di controllo una volta all’anno per il diabete e ho potuto contare sulla totale disponibilità del personale sanitario. Attualmente, mi segue Il Dott. Bruno Fattor della Diabetologia dell’Ospedale provinciale di Bolzano. È stato lui ad aiutarmi quando ho avuto alcuni problemi con un farmaco. All’epoca, ne assumevo due diversi, ma poiché uno di questi mi causava degli effetti collaterali piuttosto seri, lui ha modificato immediatamente la terapia, partendo dal presupposto che, anche se i farmaci sono in molti casi indispensabili, è necessario trovare il giusto equilibrio per evitare che essi vadano a costituire un malus».
“Evviva”… il volontariato!
La curiosità, la voglia di apprendere, ma anche la necessità di condividere la sua esperienza e di essere d’aiuto agli altri hanno spinto Luigi a diventare, nei primi mesi del 2024, un conduttore abilitato di “Evviva”, un gruppo di autoaiuto dedicato ai malati cronici. Il corso in questione offre strumenti pratici per costruire competenze concrete nel gestire la vita quotidiana. Durante i 6 incontri, che si tengono a cadenza settimanale e durano 2 ore e mezza, si apprendono le più attuali tecniche per la gestione consapevole della malattia; pratiche utili a migliorare il proprio stile di vita e a familiarizzare con il concetto di “autogestione”.
«Ho scoperto di “Evviva” nel 2023, durante un evento relativo al volontariato tenutosi alla Fiera di Bolzano. Ci sono andato appositamente insieme a mia moglie perché avevo visto degli spot sul progetto che mi avevano intrigato. Agli stand dell’Azienda sanitaria, ho conosciuto persone straordinarie, tra le quali l’infermiera Antonella Lazzarini. Sono rimasto entusiasta anche perché lei ha capito pienamente cosa stessi cercando e mi ha subito coinvolto. Con l’entusiasmo alle stelle, diedi la mia disponibilità – racconta Luigi –. Il corso per diventare conduttore abilitato è durato sei giorni. Le lezioni, da otto ore ciascuna e con molteplici attività di gruppo, sono tenute dalle bravissime infermiere Maria Luisa Mahlknecht e Bärbel Vonmetz. Da conduttori dei corsi Evviva, cerchiamo di mettere a disposizione di altri malati cronici la nostra esperienza pratica per migliorare la qualità della vita attraverso un sostegno pratico e il raggiungimento di piccoli obiettivi personali. Naturalmente, non ci sostituiamo ai medici ma puntiamo a ridurre i possibili disagi annessi alla malattia, supportati anche dal manuale che usiamo durante le lezioni. Quest’ultimo è un po’ la nostra bussola, alla quale ci affidiamo scrupolosamente».
Una delle cose più belle per Luigi, diventato conduttore specificatamente per i corsi sul diabete, è che, grazie ad Evviva, le persone possono rimanere sempre in contatto: «Ho scoperto un mondo... Io credo moltissimo in quello che facciamo e, poter condividere la propria esperienza con gli altri, può far capire che non si è soli. Infatti, far parte di un gruppo, aiuta a liberarsi, a stare in compagnia, a condividere pensieri ed esperienze. Con Evviva si può sperimentare come una malattia cronica possa essere assistita non solo da un punto di vista medico ma anche umano».
Informazioni sui corsi “Evviva”
I corsi Evviva ripartono a settembre e a novembre 2024 in diversi distretti e comprensori dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige. I gruppi variano da un minimo di 6 a un massimo di 15 partecipanti. Per ulteriori informazioni, basta visitare la pagina dedicata al servizio www.asdaa.it/evviva oppure telefonare a uno dei seguenti recapiti:
- Bolzano – +39 320 43 89 213
- Merano – 0473 496 746
- Bressanone – 0472 813 140
- Brunico – 0474 586 503
Prevenzione del diabete
L’Azienda sanitaria dell’Alto Adige promuove la conoscenza e la prevenzione del diabete attraverso un apposito screening del diabete mellito di tipo 2. Maggiori informazioni sulla diagnosi precoce sono disponibili qui.