Violenza sulle donne, prevenzione e sostegno alle vittime
Per sostenere al meglio le donne (e i loro figli e figlie) che hanno subito violenza, nel 2021 è stata approvata la legge provinciale sulla prevenzione e il contrasto della violenza. Da allora, l'Ufficio per la Tutela dei minori e l'inclusione sociale sta lavorando con i partner della rete antiviolenza per attuarla. Il bisogno è impellente. 760 donne hanno cercato consulenza e sostegno in un Centro antiviolenza nel 2023, 160 donne e i 152 figli e figlie (minorenni) sono stati alloggiati in strutture residenziali.
Rispetto agli anni precedenti, le cifre sono in costante aumento. “Questi dati sono più che semplici numeri. Perché dietro ogni numero c'è un destino, ci sono donne e bambini”, sottolinea l’assessora provinciale alla Coesione sociale e Famiglia, Rosmarie Pamer. “È nostro dovere lavorare in modo coerente contro la violenza. Tutti hanno diritto a una vita in sicurezza e dignità. Dobbiamo quindi ascoltare le vittime di violenza e proteggerle, e allo stesso tempo intraprendere azioni più incisive di prevenzione”.
La prevenzione della violenza è una priorità nell'attuazione della legge provinciale, insieme all'ampliamento delle misure di supporto. Ad esempio, sono attualmente in fase di sviluppo le linee guida per l'intervento sugli autori di violenza di genere. Il gruppo di lavoro competente ha tenuto dieci riunioni per recepire le linee guida nazionali. Il regolamento è attualmente in fase di revisione da parte della Ripartizione Politiche sociali.
Da gennaio 2024, un gruppo di lavoro sta ultimando anche le linee guida per un progetto di sostegno alla genitorialità incentrato sui padri che agiscono violenza domestica. Sono state elaborate, inoltre, le linee guida per le donne con vissuti di violenza con background migratorio. E le misure per proteggere i minori che assistono alla violenza sono già in fase di attuazione.
Anche il protocollo “Erika” è in essere da diversi anni. In questo caso, le donne che chiedono “Erika” al Pronto soccorso dopo aver subito una violenza, ricevono sostegno immediato in un ambiente protetto. Pediatri e medici di base vengono appositamente sensibilizzati e formati. Uno dei passi più importanti nell'attuazione della legge provinciale è l’ampliamento del servizio Casa delle donne. Quest'anno, il servizio sarà attivato anche nelle Comunità comprensoriali di Oltradige-Bassa Atesina, Salto-Sciliar e Val Venosta. La consulenza specifica e professionale sarà offerta a Egna, Ortisei, Bolzano (alla sede dei Servizi sociali in via Innsbruck) e Silandro.
I servizi Casa delle donne sono un elemento chiave nell'offrire rifugio e sostegno alle donne in situazioni di violenza. È quindi importante per noi come ufficio cercare e rafforzare la collaborazione territoriale”, evidenzia la direttrice dell'Ufficio per la Tutela dei minori e l'inclusione sociale, Astrid Wiest.
La campagna “L’Alto Adige tiene gli occhi aperti” è attualmente in corso in tutta la provincia (leggi il comunicato dell'USP). Le informazioni su campagna e eventi sono disponibili sul sito https://gegengewalt.bz.it.
Supporto qui
È possibile trovare supporto ai seguenti numeri verdi disponibili 24 ore su 24:
Centro antiviolenza e casa rifugio GEA a Bolzano ed Egna: 800 276 433
Centro antiviolenza e casa rifugio "Donne contro la violenza" a Merano e Silandro: 800 014 008
Centro antiviolenza e casa rifugio a Bressanone: 800 601 330
Disponibilità telefonica a orari fissi:
Alloggi protetti a Bolzano: 800 892 828 (dal lunedì al giovedì dalle 8.00 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 17.00, il venerdì dalle 8.00 alle 12.30).
Centro antiviolenza e alloggi protetti a Brunico: 800 310 303 (dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 12.00).