I bimbi di Natale e Capodanno
Solitamente, è impossibile pianificare quando un bambino viene al mondo: può quindi capitare che un piccolo nasca alla Vigilia di Natale o di Capodanno. Ovviamente, l’équipe ostetrica dell’Ospedale di Merano è pronta 24 ore su 24.
L’ostetrica Emanuela esercita la professione da sette anni e per lei non è un problema essere in servizio a Natale o Capodanno: “Quest’anno, sarò in servizio il 24 e il mio turno coprirà dalle 7:00 alle 19:00. Lavoriamo sempre tre giorni, poi i successivi tre sono di riposo”, spiega la giovane donna. Un programma di turni per Natale e Capodanno, in cui tutti possono registrarsi, garantisce la massima autodeterminazione possibile, cosa importante per la Coordinatrice delle ostetriche Sabine Anrater.
A volte, il panettone deve attendere
Statisticamente, due-tre bambini vengono al mondo in questo periodo, il che significa molto lavoro per Emanuela e le altre due colleghe che assistono le partorienti.
“Le nascite non si possono programmare, quindi, non si sa mai esattamente quanti ‛Bambini di Natale’ possono venire al mondo. Tuttavia, ricordo in particolare la Vigilia di Natale del 2020, nel bel mezzo della pandemia, quando sono nati cinque piccoli contemporaneamente, il che è stato davvero frenetico...”
In particolare, la Coordinatrice ricorda che i piccoli spuntini portati dalle sue colleghe nella sala delle ostetriche sono rimasti intatti fino alla fine: “Li hanno spazzolati quelli del turno di notte”, ricorda con una risata.
“Un parto alla Vigilia, non è l’appuntamento dei desideri”
E come reagiscono le donne quando devono andare in sala parto in questa data così speciale? “Se sanno in anticipo che il parto potrebbe avvenire alla Vigilia di Natale, la maggior parte delle donne incinte dice ‛per favore, non proprio quel giorno’, soprattutto se hanno già bambini piccoli a casa. Vogliono regalare ai loro figli un bel Natale ed è per questo che di solito cercano di rimandare gli interventi programmati, come il parto cesareo o quello indotto, al giorno prima o a quello dopo, a meno che non siano assolutamente necessari dal punto di vista clinico”, spiega Anrater. Tuttavia, una volta che le gestanti sono in sala parto, questi pensieri di solito scompaiono e Madre Natura fa sì che le partorienti siano concentrate unicamente su se stesse. “La Vigilia non è certo la data preferita dalla maggior parte delle neo-mamme, ma la notte del 31 dicembre notiamo ancora più chiaramente il fatto che molte donne non vorrebbero essere alle prese con un bambino di Capodanno”. L'équipe dell’Ostetricia, però, la prende con filosofia: ”Nel caso, facciamo gli auguri due volte!”
“Il traduttore Google è nostro amico”
Ma in tempi in cui anche persone di altre culture finiscono in sala parto, non tutte le donne ostentano un legame particolare con questi giorni: “Per le persone provenienti dal mondo islamico, ad esempio, la Vigilia di Natale è un giorno come un altro”.
Il team, composto da 26 ostetriche, è ormai molto esperto nel trattare con persone provenienti da ogni parte del mondo: “Che si tratti di turiste, rifugiate o immigrate, tutte vengono da noi. In alcune culture, i padri tendono a mantenere un profilo basso, ma accompagnano le mogli in sala parto. A volte, le donne sono in compagnia di un’amica o di una sorella, il che è particolarmenteimportante per noi se la partoriente non è in grado di comunicare con noi per mancanza di conoscenze linguistiche. In questo, Google Translate ci è molto di aiuto”, rivela Emanuela. Poi, tante usanze di altri Paesi non sono più sconosciute alle ostetriche: ad esempio, a volte si mettono delle banconote nella culla del bambino in ospedale; cosa che, per alcune culture, si dice porti fortuna. “Impariamo molto”, confermano tutte all’unisono. Inoltre, alcune donne preferiscono che il loro bambino venga portato subito pulito, lavato e vestito: “Di solito, il neonato viene messo sul seno della madre subito dopo la nascita, perché questo favorisce l’instaurazione di un legame intenso, ma naturalmente cerchiamo di soddisfare i loro desideri nel miglior modo possibile”, rivela Anrater, che fa questo lavoro da 33 anni.
Un’atmosfera speciale
Se la Vigilia di Natale o di Capodanno c’è ancora un po' di tempo a disposizione, il personale in servizio nel reparto si incontra per una breve chiacchierata e per scambiarsi gli auguri. Molte pazienti riconoscenti, ma anche molti colleghi e colleghe, regalano al team di ostetriche un colorato omaggio floreale, che crea un’atmosfera ancora più natalizia nella piccola sala. “Se possiamo, festeggiamo due volte: una a casa prima o dopo il turno e una, naturalmente, con le nostre neomamme!”
Crocevia, questo è il titolo con cui l’Azienda sanitaria dell’Alto Adige presenterà da luglio 2023, a cadenza regolare, le storie dei pazienti e i loro toccanti vissuti nella sfera della salute.